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February 28, 2014

Quando il nemico parla chiaro

Filed under: italiano,original — translationcollective @ 4:59 pm
Quattro brevi testi sugli ultimi arresti NO TAV:
1 - Quando il nemico parla chiaro
2 - Il mondo che lorsignori vorrebbero
3 - Lettera di Nicco, Claudio e Mattia
4 - Appello per una giornata di mobilitazione nazionale

Quando il nemico parla chiaro

Era nell’aria, l’operazione che il 9 dicembre ha portato all’arresto di tre compagni e una compagna, accusati di aver partecipato, nella notte tra il 13 e il 14 maggio scorso, all’azione contro il cantiere del Tav di Chiomonte. Non si sapeva naturalmente chi sarebbe stato colpito, né precisamente per cosa. Ma il ritornello ripetuto ossessivamente negli ultimi mesi un po’ su tutti i media nazionali, dai più noti esponenti del trasversale Partito del Tav, non lasciava spazio a molti dubbi. Ai più attenti non era poi sfuggito l’annuncio del procuratore capo Caselli di anticipare di qualche mese la data del proprio pensionamento. Una notizia che non lasciava certo presagire nulla di buono: difficile supporre che un simile personaggio abbandoni le scene in silenzio.

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December 31, 2013

Comunicato del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno

Filed under: italiano — translationcollective @ 10:50 pm

Comando Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. Messico –  30 dicembre 2012.

buon compleanno ezln – PDF

 

Al popolo del Messico:

Ai Popoli e ai governi del Mondo:

Fratelli e Sorelle: Compagni e Compagne:

 

Lo scorso 21 di Dicembre del 2012, alle prime ore del mattino, decine di migliaia di Indigeni Zapatisti si sono mobilitati e hanno occupato, pacificamente e in silenzio, le sedi di 5 municipi dello Stato Messicano Sudorientale del Chiapas.

 

Nelle città di Palenque, Altamirano, Las Margaritas, Ocosingo e San Cristòbal de Las Casas, li abbiamo osservati e ci siamo osservati tra di noi in silenzio.

 

Non è il nostro un messaggio di rassegnazione.

Non è di guerra, né di morte e distruzione.

Il nostro messaggio è di lotta e resistenza.

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November 27, 2013

Dobbiamo parlare di Facebook

Filed under: italiano — translationcollective @ 6:23 pm

http://www.nadir.org

Per molti anni abbiamo fornito server e infrastrutture di comunicazione a gruppi di sinistra. Abbiamo fatto del nostro meglio per tenere al sicuro i server e abbiamo resistito alle pressioni delle autorità – volte ad ottenere i dati delle/degli utenti – con i più diversi metodi. In breve, tentiamo di offrire una forma di comunicazione libera all’interno del capitalistico internet. Abbiamo sempre concepito internet come una risorsa per le nostre lotte, ma allo stesso tempo lo abbiamo considerato un campo politico controverso e abbiamo agito di conseguenza. Eravamo convinti che la maggioranza degli appartenenti alla sinistra la pensassero allo stesso modo. Ma dal momento che sempre più persone di sinistra ‘usano’ facebook (o vengono usate da facebook), non ne siamo più così cert*. Il nostro lavoro politico è stato percepito invece come carente e sfinente. La comunicazione criptata attraverso server autonomi non viene percepita come emancipante ma piuttosto come una seccatura.

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July 7, 2012

La guerra comincia qui

Filed under: italiano — translationcollective @ 7:55 pm

la guerra comincia qui – PDF

Nemico dietro la finestra. Copertura, orientamento, fuoco. Rapido come il lampo, il simulatore di duello a raggi laser  informa i combattenti su chi ha fatto fuoco e chi è stato colpito, su chi continua l’addestramento e chi resta a terra nella steppa di Saxe-Anhait. L’esercito tedesco e, praticamente, i soldati di tutti gli eserciti della NATO si addestrano al GÜZ-Altmark; lì imparano come assediare e occupare un villaggio in Afghanistan, in Kosovo, o – dopo le analisi della NATO sulle guerre che verranno – in una qualsiasi città del globo. E’ per questo infatti che nel 2012, sul terreno del GÜZ, comincerà la costruzione di una città di 500 edifici provvista di un aeroporto e di una metropolitana: per addestrarsi alla guerra nei quartieri residenziali, nelle strade di un centro storico, nelle bidonvilles, nelle zone industriali o nei centri commerciali.

Campo antimilitarista internazionale dal 12 al 17 settembre 2012 al GÜZ Altmark (germania) – Discussioni e azioni contro il centro di addestramento al combattimento (GÜZ) della Bundeswehr e della Nato

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March 20, 2011

Precisioni dalla Libia

Filed under: italiano — translationcollective @ 6:15 pm

setrouver.wordpress.com

17.03.2011

Capiamo come possa essere complicato, dall’Europa, immaginarsi com’è la situazione qui in Libia. E’ difficile immaginarsi questi giovani inesperti gettarsi, disarmati, all’assalto di una strada bombardata dall’artiglieria. O capire che avere una discussione “politica” possa significare discutere tranquillamente della realtà del “complotto giudeo-massonico” con uno studente istruito e curioso. La rivoluzione libica non è per forza ciò che si crede.

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November 4, 2010

Primo round: si continua!

Filed under: italiano — translationcollective @ 4:54 pm

Dopo tre settimane, un movimento sociale è ancora in corso nel paese. La riforma delle pensioni è stato il suo punto di partenza.

Ci rendiamo bene conto che viene fatto di tutto per rendere l’arma dello sciopero sempre meno efficace. Lo Stato usa gli strumenti del diritto, le cause legali e le precettazioni; d’altra parte l’atomizzazione, le segmentazioni del mercato del lavoro frutto della ristrutturazione del capitale di questi ultimi trenta anni tendono a neutralizzare la capacità di nuocere dello sciopero. Le giornate di manifestazione di massa, dagli effetti tuttavia limitati, hanno avuto come principale obiettivo per la base quello di costruirsi una legittimità e di spingere e superare i limiti imposti dai sindacati.

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October 29, 2010

La gente ha detto basta.

Filed under: italiano — translationcollective @ 5:35 pm

Le autorità affermano che è stato un gruppo antagonista, di giovani con estetica da occupanti…

Invece no, siamo stati noi…

Siamo stati noi, inseguiti dai blindati della polizia isterica per ore in giro per la città senza che ci potessero trovare. Noi che facevamo festa quando si rompevano le vetrine del Corte Inglés.

Noi che abbiamo preso la parola nella prima assemblea realizzata nella banca espropriata di piazza Catalogna ed abbiamo detto: “Ho quasi cinquanta anni. Sono disoccupata da quattro anni dopo aver lavorato tutta la vita. Sono disperata però questa occupazione mi ha restituito il sorriso”.

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September 5, 2010

Dieci pugnalate alla politica

Filed under: italiano,original — translationcollective @ 6:05 pm

La politica è l’arte della separazione. Dove la vita ha perso la sua pienezza, dove il pensiero e l’azione dei singoli sono stati sezionati, catalogati e rinchiusi in sfere staccate — lì comincia la politica. Avendo allontanato alcune attività degli individui (la discussione, il conflitto, la decisione in comune, l’accordo) in una zona a sé che pretende di governare — forte della sua indipendenza — tutte le altre, la politica è allo stesso tempo separazione tra le separazioni e gestione gerarchica della separatezza.

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August 15, 2010

L’insurrezione che viene

Filed under: italiano — translationcollective @ 11:53 am

Comitato Invisibile

insurrezione che viene – PDF

Note su vertici e contro-vertici

Filed under: italiano,original — translationcollective @ 11:11 am

alcuni anarchici roveretani

L’illusione di un centro

Il capitalismo è un rapporto sociale e non una cittadella di potenti. È partendo da questa banalità che si può affrontare la questione dei vertici e dei contro-vertici. Rappresentare il dominio capitalista e statale come una sorta di quartier generale (si tratti del G8, del WTO o di qualsiasi altro organismo simile) è funzionale a chi vorrebbe opporre a quel centro direttivo un altro centro: le strutture politiche del cosiddetto movimento, o meglio, i loro portavoce. Insomma, è funzionale a chi propone semplicemente un cambio di personale dirigente. Questa logica, oltre ad essere riformista nell’essenza e nelle finalità, risulta collaborazionista e autoritaria nei metodi, in quanto porta a centralizzare la contestazione.

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May 9, 2010

Eserciti nelle strade – Alcune questioni intorno al rapporto NATO “Urban Operations in the Year 2020″

Filed under: italiano,original — translationcollective @ 5:08 pm

Nelle pieghe oscure del tempo forse non c’è nulla
se non il tocco muto delle nostre dita.
E le nostre azioni.

(John Berger)

Elementi d’algebra: la discarica dell’eccedenza

Per la prima volta nella storia, la maggioranza della popolazione mondiale vive in città [1]. E grandi quote di questa popolazione urbana conoscono condizioni d’assoluta povertà. Il concentramento di queste sterminate masse umane entro spazi sempre più ristretti, al fine di controllarle e sfruttarle meglio [2], ha generalizzato le baraccopoli su tutti i continenti, nessuno escluso, dando luogo a quello ch’è stato definito il “pianeta degli slum”. Secondo il rapporto dell’ONU The Challenge of Slums. Global Report on Human Settlements (2003), attualmente vivono negli slum quasi un miliardo di persone (una ogni sei, se si considera l’intera popolazione mondiale, ovvero un abitante di città su tre) e si ritiene che questo numero possa raddoppiare entro il 2030, talché nello stesso rapporto si parla di una crescente “urbanization of poverty”.

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February 28, 2010

La gioia armata

Filed under: italiano,original — translationcollective @ 12:08 am

Alfredo M. Bonanno

(A Parigi, nel 1848, la rivoluzione)

fu una vacanza senza principio e senza fine (Bakunin)

I

Ma perché questi benedetti ragazzi sparano alle gambe di Montanelli? Non sarebbe stato meglio sparargli in bocca? Certo che sarebbe stato meglio. Ma sarebbe stato anche più pesante. Più vendicativo e più cupo. Azzoppare una bestia come quella può anche avere un lato più profondo e significativo, oltre quello della vendetta, della punizione per le responsabilità di Montanelli, fascista e servo dei padroni. Azzopparlo significa costringerlo a claudicare, farglielo ricordare. (more…)

February 27, 2010

20 Tesi sulla sovversione della metropoli

Filed under: italiano,original — translationcollective @ 7:43 pm

plan b bureau

Tesi 1

Definiamo metropoli quell’insieme compatto di territori e di dispositivi eterogenei attraversato in ogni punto da una sintesi disgiuntiva; non vi è alcun punto della metropoli, infatti, in cui allo stesso tempo non sia diano potenzialmente comando e resistenza, dominio e sabotaggio. Un processo antagonistico tra due parti, la cui relazione consiste nell’inimicizia, innerva totalmente la metropoli. (more…)

February 24, 2010

Green Peace // Green Police

Filed under: italiano — translationcollective @ 1:13 am

Questo comunicato proviene da una sezione del Black Bloc che ha partecipato al corteo verso il Bella Centre nelle proteste di Sabato contro il vertice COP-15 dell’ONU. Subito dopo l’uscita di questo comunicato le vetrine dell’Ufficio di cambio danese e del Ministero degli Esteri sono state distrutte. Quando la polizia ha tentato gli arresti, al Black Bloc è stato fisicamente impedito, da alcuni membri del Climate Justice Action, di unirsi allo spezzone “System Change not Climate Change”. Ora che il COP15 è finito, il dibattito sul ruolo dei servizi d’ordine interni e del codice della “nonviolenza” del Climate Justice Action è appena cominciato tra i movimenti autonomi europei. (more…)

February 4, 2010

Su alcune vecchie questioni d’attualità fra gli anarchici, e non solo

Filed under: italiano,original — translationcollective @ 10:57 pm

Non sono certo un non-violento. Tuttavia posso capire chi odia la violenza al punto da volerla bandire dalla propria vita; chi non ucciderebbe mai, chi non userebbe mai la forza per farsi valere; chi, per carattere e attitudini personali, preferisce non farvi ricorso. Ma tutto ciò lo trovo comprensibile solo se si tratta di una scelta individuale e conseguente. Quando la non-violenza viene presentata come metodo di lotta, quando viene proposta come strada da seguire, quando da etica individuale diventa morale e progetto collettivi, mi sembra davvero una cialtroneria, utile solo come giustificazione all’inazione ed ostacolo a chi si rivolta, valore assoluto da ricordare ai deboli per permettere ai potenti di dimenticarlo con più comodità. Sull’orlo del baratro, col terreno che si fa via via più sdrucciolevole e sotto il fuoco del nemico, l’invito ad usare solo le buone maniere non può che apparire tale. Lo faccia pure chi lo vuole, ma si risparmi le prediche. (more…)

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